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Semi di sapere

Divulgare e promuovere i valori immateriali che hanno caratterizzato la storia
agro-alimentare, pastorale e territoriale della Val Gandino.

Divulgare e promuovere i valori immateriali che hanno caratterizzato la storia agro-alimentare, pastorale e territoriale della Val Gandino.

“SEMI DI SAPERE” è un progetto promosso dalla Comunità del Mais Spinato di Gandino con il sostegno del GAL Valle Seriana e Laghi Bergamaschi. Si articola lungo la direttrice “AgriCultura – dalla tradizione alla conoscenza per creare nuove competenze” e punta a raccogliere, catalogare, conservare, divulgare e promuovere – (attraverso social media e promozione territoriale coordinata) attività legate al mondo agricolo, con saperi e sapori di altissimo valore.

Lo scopo del progetto è promuovere da un lato rinnovate, diffuse competenze e dall’altro favorire la crescita di un turismo esperienziale che leghi luoghi, itinerari, ambiente, attività agricole ed enogastronomia.

L’indirizzo principale su cui si è lavorato arriva direttamente dall’ONU che così sottolinea la necessaria salvaguardia dei “SEMI DI SAPERE”:

“Il patrimonio culturale non è solo monumenti e collezioni di oggetti, ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo dell’artigianato tradizionale. Questo patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua importanza non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra. L‘UNESCO ha tra i suoi obiettivi prioritari l’attuazione di misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni, per questo nel 2003 ha adottato la Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia nel 2007, nella quale è prevista una serie di procedure per l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione del bene culturale immateriale”.

I documentari realizzati propongono approfondimenti e saperi legati alla coltivazione del Mais Spinato di Gandino, all’antico Fagiolo di Clüsven e al Metodo Biointensivo. In evidenza ci sono le attività agropastorali alla base delle filiere tessili della Lana, della Seta e del Lino, così come attività sostenibili legate all’arte casearia della Formaggella e all’Apicoltura, utile alla produzione del miele e dei prodotti dell’alveare. Al progetto hanno lavorato Angelo Savoldelli, responsabile didattica della Comunità del Mais Spinato di Gandino, il giornalista Giambattista Gherardi ed il videomaker Diego Percassi.

La Comunità del Mais Spinato di Gandino, presieduta da Antonio Rottigni, sin dalla propria fondazione unisce nelle proprie azioni “cultura e coltura”. Per questo nell’evolversi di un’attività sempre più articolata, ha avviato negli anni una serie di progetti utili a recuperare tradizioni agricole che nei secoli hanno dato identità e sostentamento alla Val Gandino ed alla Valle Seriana, in provincia di Bergamo.

Il progetto “Semi di sapere” vuole raccogliere, catalogare, conservare, divulgare e promuovere, attraverso i mezzi che la tecnologia e la Rete mettono a disposizione, tutto il sapere che interconnette le varie tematiche, ma soprattutto, le persone e le generazioni.