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SEMI DI SAPERE

L’apicoltura

L’apicoltura è un’arte antica, che anche in Val Gandino e Valle Seriana costituisce un importante presidio di tipicità territoriale e sostenibilità ambientale. Le arnie sono oggi strutturate con favi mobili, dove l’apicoltore ricovera le api, ma in passato essi trovavano ricovero in strutture più primitive, dette bugno.

L’apicoltura riguarda l’allevamento dell’ape domestica (Apis mellifera). Le api esistono sulla terra da 4 milioni di anni con lo stesso aspetto attuale, come mostrano reperti fossili. Questa longevità e stabilità della specie sono il risultato della sua eccezionale capacità di adattamento. Il miele è il prodotto principale e viene utilizzato per l’alimentazione umana da almeno 12.000 anni, al punto che la primordiale raccolta del miele è riportata in alcune pitture rupestri e ampiamente documentata nell’Antico Egitto. Virgilio, nelle “Georgiche” descrive le tecniche apistiche.

La gestione di un alveare consiste soprattutto nel sorvegliarne lo sviluppo in funzione del periodo e delle condizioni ambientali. Una colonia di api è costituita da un’unica regina, da molte operaie (femmine sterili), da un piccolo numero di fuchi (maschi) e dalla covata (larve). Un alveare è composto da un’unica colonia o famiglia.

Per riprodursi e sopravvivere, una colonia di api cerca di accumulare il massimo possibile di provviste durante la buona stagione, per poter passare l’inverno. La popolazione della colonia varia secondo le stagioni. È molto grande nei periodi in cui le risorse naturali sono abbondanti (da 30.000 a 70.000 individui), allo scopo di fare la maggiore raccolta possibile. D’inverno si riduce fino a scendere attorno ai 6.000 individui, per ridurre al minimo indispensabile il consumo delle provviste. La popolazione non può tuttavia scendere oltre un certo limite, giacché è quella che deve mantenere la temperatura all’interno dell’alveare e dovrà rilanciare la colonia in primavera.

L’arnia si può definire come l'”unità abitativa” costruita dall’apicoltore per accogliere una colonia di api. L’alveare è uno sciame di api all’interno di un’arnia. Un insieme di alveari costituisce un apiario. I favi mobili consentono di intervenire nell’alveare senza distruggerlo, sia allo scopo di effettuare controlli di tipo sanitario che allo scopo di raccolta dei prodotti dell’alveare.

L’apicoltura è tra le attività che richiedono maggior passione e vocazione, trattandosi di un’attività che può certo essere razionalizzata, ma in nessun caso industrializzata. Può essere assai significativa anche ai fini del controllo ambientale, essendo l’ape un animale molto sensibile alla qualità dell’ambiente in cui vive, e inoltre, per la natura stessa della sua attività, una sorta di “campionatore biologico” assai funzionale, in quanto le api, nella loro attività di bottinamento, ispezionano una vasta area attorno all’alveare, venendo a contatto con suolo, vegetazione, aria e acqua. Inoltre il corpo, rivestito di peli, è particolarmente adatto per trattenere i materiali e le sostanze con cui viene a contatto.

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